Marco Mengoni torna in pista dopo i successi riscossi con gli extended play «Dove si vola» e «Re matto», ed alla consacrazione ottenuta grazie a «Re matto live», attraverso un concept di 12 inediti -«Solo 2.0»- prodotto per la «Sony Music» da Piero Calabrese e Stella Fabiani. Si canta la solitudine in tutte le sue sfaccettature, per mezzo di testi profondi e introspettivi, e per mezzo di un Mengoni maturo e dannatissimo artista a trecentosessantagradi che, oltre a cantare , partecipa alla scelta degli arrangiamenti, alla composizione dei testi e delle musiche, e cura la stessa realizzazione del progetto. Dalla sorprendente «Solo (Vuelta al ruedo)», primo singolo estratto, si percorrono fiumi dorati che confluiscono verso l’abbaglio di tracce come «Un gioco sporco», «Uranio 22» e «Dall’inferno». Importanti e significative anche le collaborazioni con gli autori Neffa, che partecipa alla stesura de «Un finale diverso», Paolo Nutini –alias Glen Byrne– e Dente che firmano «Manigalanima», ed il jazzista Eric Daniel che collabora alla scrittura dei testi di «Searching» e «Tonight», uniche tracce inglesi presenti nel disco. Non passano inosservate neppure l’assurda «Come ti senti» (se vieni da un talent non puoi avere ideali!…E chi lo ha detto?!), bricolage di tutte le più stupide domande giornalistiche rivolte al cantante ronciglionese durante questi primi due anni di carriera musicale, e «Tanto il resto cambia», poesia, freccia che si scaglia in mezzo al cuore e t’incanta, due tra le migliori canzoni contenute nel disco (ma è veramente difficile scegliere). In circa un anno di lavoro, il favoloso gruppo del «Biplano studio» di Roma, lancia sulla piazza del mercato discografico italiano (ma si spera anche internazionale…) un’opera rara, preziosa ed insolita, forte in tutti gli aspetti, che permette a Mengoni di eccellere, elevarsi e dominare a tutto campo. Chiudo sostenendo «Solo 2.0», e mi assumo tutte le responsabilità di ciò che sto per affermare, come miglior album inciso (sino ad oggi) da un cantante proveniente da un talent show; un disco che rimarrà nella storia. (m.d.m.)
Marco Mengoni e’ un bravo ragazzo con una grande voce.
Sono contento del suo cammino
dire che questa recensione mi piace?no deppiùùùùùù grandi!
stima profonda per l’autore dell’articolo. Mengoni artista a 360 gradi. Sacrosanta verità. CD che ti prende e ti trasporta dal primo all’ultimo pezzo senza neanche accorgertene. Il mio pezzo preferito oltre a SOLO che già conoscevamo è COME TI SENTI, e DALL’INFERNO. Testo fantastico e forte.