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Fattore ”credibilità”


Prima prova discografica per i cantanti della quinta, rivoluzionaria, edizione di ‘’X-Factor’’. Da oggi, infatti, è disponibile in tutti i negozi di musica ‘’X-Factor 5-La compilation’’, una raccolta contenente i cavalli di battaglia di ognuno dei dodici talenti in gara, prodotta da Lucio Fabbri per ‘’Amarena Music’’ e distribuita da ‘’Sony Music’’. 12 cover che quasi in tutti i casi fungono da perfetta etichetta di riconoscimento per l’artista che le interpreta. Una sorta di manifesto o di genere musicale in cui riconoscersi e collocarsi. Apre l’ascolto la versione punk-rock anni ’90 di ‘’Eppur mi son scordato di te’’, della ‘’over 25’’ Antonella Lo Coco (che ha tutto di musicale, tranne che il cognome): lei plasma al meglio il pezzo, cercando di infilarsici dentro alla perfezione, in modo originale. Si prosegue con le Cafè Margot, duo al femminile che si diverte ad intonare  ‘’Easy Lover’’ in una versione che si accosta, e pure di parecchio, a quella originale di Phil Collins cadendo nella trappola dell’imitazione passiva e rischiando l’anonimato. Un peccato per chi conosce le loro capacità. A Claudio Cera, ‘’My Immortal’’ degli Evanescence. Buona prova di interpretazione. Valida, convincente e soddisfacente. Timbro che spacca i sassi, grinta che spaventa i leoni. Una peculiarità. La traccia numero quattro è, invece, quella appartenente a Davide Papasidero: ‘’Cuore’’ di Rita Pavone rispecchia appieno la vena interpretativa e teatrale del giovane ventunenne romano. Piacevole e divertente. L’elettrizzante ‘’Whole Lotta Love’’ di Francesca Michielin é quella traccia che vale più di tutte le altre messe assieme. Se ‘’X-Factor’’ è stato concepito come talent con il compito di trovare l’Artista possedente il tanto ricercato ‘’fattore X’’, allora chiudiamo i giochi. Francesca Michielin ha solo 16 anni. Eppure dà segni evidenti di prematura maturazione artistica e tangibile padronanza vocale. Un vero fenomeno. Una modernissima versione di ‘’Feel It (In the Air Tonight)’’ è proposta dai Moderni. Armonizzazioni al limite della perfezione, incredibile coesione delle quattro voci che formano un sound piacevole all’ascolto ed innovativo. La ribelle Jessica Mazzoli interpreta un’appassionata ‘’Caffè nero bollente’’ in un cantare che ricorda i tempi d’oro di una Loredana Bertè o di una Gabriella Ferri. ‘’Pop’’ nella sfaccettatura sporca del termine. Dunque, popolare. Le 5 mettono in atto la prova della compilation tecnicamente più valida. La loro versione di ‘’Birdland’’ trasmette imponente senso della musicalità, sorprendente originalità e tempesta di talento. Peccato che, in Italia, generi come quello trattato dal gruppo in questione, hanno poca fortuna. La diciassettenne Nicole Tuzii meraviglia attraverso i virtuosismi di ‘’Listen’’; nulla da dire, se non contestare l’originalità della timbrica vocale priva di spiccate caratteristiche e di quel po’ di sporco che rende bello qualcosa. In ogni opera d’arte che si rispetti, come minimo, c’è tutto. Tutto è tutto, quindi anche brutto. La prima vittima del crudele meccanismo eliminatorio del talent show, Rahma Hafsi, prova a conquistare attraverso una coinvolgente ‘’Blame It On the Boogie’’ ed attraverso il mostrarsi nella propria essenza, la musica black. Chiudono i due ‘’sottouomini’’ Valerio De Rosa con la convincente ma anonima ‘’Come il Sole all’improvviso’’, e Vincenzo Di Bella, la cui ‘’Anna e Marco’’ lo rende un cantautore confidenziale dal sapore antico ma originale: il sesto membro della scuola genovese? (m.d.m.)

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